Egregio Direttore,
l'episodio delle statue non è una questione frivola né può essere ridotta in
maniera banale ad una faida interna ad alcune famiglie livornesi.
Essa riguarda prima di tutto l'identità che la nostra città può e vuole
assumere per le sfide importanti del prossimo futuro: la vivibilità e la
sicurezza di ogni spazio cittadino.
La comunità livornese si distingue da sempre per l'estrema varietà di pensieri
e per la vivacità di espressione. Non potremmo pensarla diversamente né
omologata e compressa da certe forme di globalizzazione, che possono imporre
le stesse forme architettoniche, gli stessi centri commerciali, gli stessi
mezzi teconologici, e così via dicendo.
Almeno nell'arte Livorno si è sempre distinta ma in una maniera quasi carsica.
Se oggi assistiamo ad un certo scadimento - soprattutto nella promozione
della creatività e dei creativi livornesi - questo è il frutto di una
mancanza di prospettiva e di una eccessiva preoccupazione che investe gli
amministratori ormai da decenni. E' responsabilità di una giunta comunale se
il Museo progressivo di Arte contemporanea fu chiuso nel 1974, pur avendo
acquisito una collezione di arte contemporanea invidiabile; è colpa della
sinistra al potere, se gli artisti livornesi sono stati tenuti nel limbo
negli ultimi decenni da un'amministrazione che si compiace soltanto di
elargire qualche paterno ed ecumenico riconoscimento all'artista gradito del
momento o la quasi puntuale mostra all'artista appena scomparso. E' colpa
sempre degli amministratori locali, se ci si è appiattiti su manifestazioni
come il Premio Rotonda, dedicato ad un ambito troppo ristretto della pittura
e della scultura e non idoneo a dare lustro e spiegazione di generazioni di
sperimentatori ed avanguardisti locali.
La riqualificazione di spazi pubblici con opere e soprattutto interventi
creativi di artisti può essere atto meritorio e scommessa produttiva, ma solo
se essa prevede il coinvolgimento della comunità tutta, fatta degli artisti
chiamati a contribuire con progetti e idee, dei cittadini chiamati a
misurarsi e a farsi delle domande su come vedano la propria città rinnovata
attraverso l'arte.
Si corre il rischio di fare l'ennesima inutile battaglia di conti, di scontate
priorità (come dire che ogni spesa culturale è frivola o superflua).
Rischiamo inoltre di non poter vivere a pieno il nostro sacrosanto tempo
libero e di non riconoscere nella bellezza e nell'arte fonti essenziali di
conoscenza e di identità.
La petizione del Circolo della Libertà 'Livorno Popolo Libero' intende questo:
favorire l'individuazione di una procedura pubblica che coinvolga artisti e
cittadini livornesi nella riqualificazione di piazze livornesi.
http://livornopololibero.blogspot.com
Roberto Russo
Presidente dei Circoli della Libertà
Provincia di Livorno
domenica 31 agosto 2008
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