mercoledì 17 dicembre 2008

Il PdL sta nascendo ... anzi no

Crisi economica endemicamente radicata nei portafogli e negli animi, furfanti 'businessmen' capaci di sconquassare gli equilibri della finanza mondiale, morte degli ideali e vittoria del cesarismo o del leaderismo, equilibri politici mondiali delicatissimi e instabilità sociali accentuate: in questo marasma mediatico ed esistenziale la nascita di una formazione politica suscita grande aspettativa e speranza.
Il PdL rappresenta la 'casa comune' degli italiani liberali e libertari, della tolleranza e della condivisione democratica, ma non pare che gli inizi siano stati dei migliori.
In Toscana, come nel resto d'Italia, 150 nominativi di delegati - unti del Signore preciserei - sono stati indicati su fogli sui quali vi è impressa la frase 'Approvo la lista proposta', senza alcuna possibilità di discussione.
E vada per lo spirito parte, vada per la necessità di contingentare i tempi della costruzione del nuovo partito, non si capisce dove sia lo spirito democratico o la 'piramide rovesciata' tanto decantata in questo metodo.
E' probabile che molto limitata sia la mia capacità di spiegare il tutto e che altri ci siano arrivati assai facilmente, ma perché allora in tutti i sostenitori di centro destra che finora ho incontrato è stato palesato questo pesante imbarazzo ?
Non confido in interventi taumaturgici e risolutivi dall'alto, so bene che l'incentivo più importante verrà dalla base e dai cittadini tutti. Ma mi chiedo, come farò a spiegare la nascita del PdL in persone che non sono conosciute né formalmente riconosciute come loro rappresentanti dagli elettori ?
Meditiamo gente, meditiamo...
Roberto Russo

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