giovedì 8 gennaio 2009

LA RACCOMANDAZIONE TRASVERSALE UCCIDE L'ARTE

Mi arriva di recente un invito per la prossima inaugurazione di una mostra d'arte da una valente critica livornese. Fin qui nulla da dire se non che la pittrice presentata mi era sconosciuta, mentre il museo archeologico ospitante assai prestigioso. Di conseguenza la naturale curiosità di capire chi fosse la fortunata artista per la quale si scomoderanno sindaco, assessore alla cultura, soprintendente museale fiorentina e addirittura il ministro dei beni culturali.
Scopro il sito web sul quale non compare alcuna notizia, se non qualche discreta opera, ma in una pagina - quella degli amici - una sfilza trasversale di onorevoli e vip con tanto di didascalie ...
La risposta ad ogni quesito è la stessa del sistema di reclutamento della Biennale di Venezia, che altro non è che una megalobby di dubbio valore e un bel bollino da vantare, ma che negli ultimi anni soprattutto è riuscita ad avvilire l'arte italiana quanto mai prima.
Mi è sovvenuto un altro malcapitato artista che anni fa spese - o fece spendere - qualche centinaio di di migliaia di euro per mostre in prestigiosissimi siti culturali e musei capitolini e critici di altissimo grido per poi rimanerne deluso dal non aver venduto che pochissime opere...
In Italia l'asfissia della politica su ogni azione che meriti attenzione e che non abbia un merito proprio è oggi assoluta e trasversale. E non perché l'arte è universale e non ha colore: questa è solo la misera scusa che ha avvilito la libera creatività dei giovani artisti così come di quelli più anziani.
Non si parla di ARTOTECHE per valorizzare le virtù giovanili, non si parla di committenza pubblica per incentivare la valorizzazione dei centri urbani attraverso pubblici concorsi; si preferisce invece presenziare, presenziare, presenziare e farsi ritrarre magari in una foto da pubblicare su Facebook...
Ma che Italia è questa?

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